Piazzetta Paolo Ferrari 6
Milano, Lombardy

(da George Orwell
progetto e regia Bruno Fornasari
drammaturgia collettiva
con Tommaso Amadio, Marco Cacciola, Stefania Pepe, Andrea Lapi, Giulia Viana, Giacomo Ferraù
scene e costumi Erika Carretta
movimenti coreografici/vocals Marta Belloni, Umberto Noto
assistenti alla regia Fabio Bisogni, Stefania Monaco
assistente scene/costumi Eleonora Rossi
yoga trainer Benedetta Spada
produzione eThica?)

La Fattoria degli Animali viene spesso associata ad un pubblico di bambini per semplicità ed immediatezza narrativa. Proprio dal valorizzare queste caratteristiche parte lo spettacolo, che affronta anche il pubblico adulto con la forza eversiva della provocazione, scostandosi dalla favola originale in una nuova elaborazione per la scena. La drammaturgia, creata dal gruppo durante le prove, ambienta la vicenda in una cittadina isolata “…tra le montagne di una certa catena montuosa tra qui e l’altro capo del mondo”, all’interno di una fabbrica di carni ed insaccati. La fabbrica, gestita da affaristi senza scrupoli che trattano i loro dipendenti alla stessa stregua degli animali che macellano, viene riconquistata dai lavoratori con una rivolta, che trasforma la vecchia società dei padroni in una nuova impresa collettiva chiamata, a seguito degli eventi che ne hanno permesso la costituzione, La Fattoria degli Animali – Società Cooperativa Carni ed affini.
Come nella Fattoria orwelliana, il compito di organizzare i lavoratori ricade sui leader che hanno reso possibile la rivoluzione, ossia tre degli operai più intelligenti della piccola comunità: Napoleone, Palladineve e Piffero. Da qui prende il via la vicenda, che si sviluppa come una fedele trasposizione contemporanea della favola classica, raccontata ed agita da sei attori, alternativamente narratori e personaggi.
La costruzione del mulino verrà sostituita con la costruzione di un avveniristico macchinario, che permetta di ridurre le fatiche di tutti pur mantenendo costante la produzione, il potere di Napoleone verrà sancito con la trasformazione della Cooperativa in una SPA che permetta di far incassare utili al suo Presidente, la morte di Boxer avrà una sinistra analogia con i casi, sempre più diffusi, di incidenti sul lavoro. La scelta di agire un adattamento corposo risponde alla necessità di ancorare con maggior immediatezza alla realtà contemporanea, alcuni dei temi presenti nella favola classica. Lo spazio, inizialmente ordinato e pulito, occupato soltanto dalle sedie dei narratori, andrà man mano riempiendosi di materiali ed oggetti che lo renderanno sempre meno agevole per i lavoratori e sempre più comodo per i nuovi padroni. Napoleone e Piffero, neo-capitalisti, gradualmente ricostituiranno il regime di sfruttamento che avevano aiutato a combattere, mentre Boxer e Berta torneranno alla fatica e alla fame, senza mai perdere la fede nei loro carnefici. La Fattoria degli animali – Società Cooperativa Carni ed affini sarà quindi un processo d’indagine del reale, col pretesto classico dell’allegoria e il tradimento contemporaneo dell’attualità.

Official Website: http://www.teatrofilodrammatici.com/scheda_evento_prosa.asp?id=4&pagina_precedente=stagione

Added by philapple on November 26, 2008

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